The theory of everything in Italia La teoria del tutto è una singolarità nell’universo delle varie produzioni, un vero gioiello grazie al regista e agli ottimi attori, Eddie Redmayne un convincente Stephen Hawking e Felicity Jones una tostissima Jane.
Forse non tutti sanno che Stephen Hawking, uno dei più noti fisici e cosmologi al mondo, autore del libro Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, affetto dalla malattia del motoneurone (un’atrofia muscolare prograssiva), ha scoperto di essere malato quando frequentava il college a Cambridge, il film inizia da questo avvenimento e dall’incontro con Jane.
Università di Cambridge, 1963. Stephen è un promettente laureando in Fisica appassionato di cosmologia, “la religione per atei intelligenti”. Jane studia Lettere con specializzazione in Francese e Spagnolo. Si incontrano ad una festa scolastica ed è colpo di fulmine, nonché l’inizio di una storia d’amore destinata a durare nel tempo, ma anche a cambiare col tempo.
Del resto il tempo è l’argomento preferito di Stephen Hawking, e lascerà il segno nella storia della scienza. In particolare, l’uomo persegue l’obiettivo scientifico di spiegare il mondo, arrivando ad elaborare l’equazione matematica che dia un senso complessivo a tutte le forze dell’universo: quella “teoria del tutto” che dà il titolo al film. La teoria del tutto però non si concentra sull’aspetto accademico o intellettuale della vita di Hawking ma privilegia l’aspetto personale e l’evoluzione parallela di due forze dell’universo: l’amore per la moglie e i figli, e la malattia che lo confinerà su una sedia a rotelle. La contrapposizione di vettori riguarda anche le convinzioni ideologiche di Stephen e Jane: lui crede solo alle verità dimostrabili, lei nutre una profonda fede in Dio.
Il decadimento di un uomo è affrontato con estrema delicatezza abbinata a quell’anelito per ciò che è magico, miracoloso ed inspiegabile, e ciò che permette alla natura umana di trionfare contro ogni logica e ogni teoria. Gli erano stati diagnosticati due anni di vita e invece oggi è un ultrasettantenne pieno di voglia di vivere. Non mancano le situazioni ironiche, divertentissima la scena dove Stephen Hawking dice di aver scommesso con Kip Thorne (il fisico dietro la sceneggiatura di Interstellar) l’abbonamento ad una particolare ‘rivista’ oppure l’imitazione da parte di Stephen con la sua voce elettronica dei Dalek del Doctor Who.
Ricordo con simpatia sue apparizioni nelle serie tv Star Trek The Next Generation e The big bang theory, e la sua presenza nell’ultimo album dei Pink Floyd, The Endless River, nel brano Talkin’ Hawkin.