Una mutevole verità di Gianrico Carofiglio, Einaudi
Se voglio leggere un buon noir italiano il vincitore del Premio Scerbanenco 2014 è una garanzia!
Un buon investigatore deve essere capace di costruire una storia, immaginare che cosa è successo prima e dopo il crimine, come in un romanzo. Poi, costruita la storia, deve andare in cerca di ciò che la conferma e la contraddice. Così pensa il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio, piemontese trapiantato a Bari, che si trova a indagare su un omicidio dove tutto appare troppo chiaro fin dall’inizio. Non fosse che al principale sospettato, su cui si concentra ogni indizio, mancava qualsiasi movente per commettere il delitto.
«Questa è la cosa più vicina a un poliziesco classico che abbia mai scritto». Carofiglio parla in questi termini a proposito di Una mutevole verità, il suo libro pubblicato con Einaudi. E in effetti questa è la prima grande sorpresa in cui si imbatte il lettore che di Carofiglio si era fatto sostanzialmente l’immagine di uno scrittore di noir. Tanti sono gli aspetti che fanno propendere questo breve romanzo verso il poliziesco, inserendolo così nella tradizione classica di Sciascia e Scerbanenco, o a guardar più vicino, di Camilleri e Lucarelli.