Alla ricerca di film con il grande Philip Seymour Hoffman ieri sera ho visto questo A late quartet, in italiano Una fragile armonia, opera prima del documentarista Yaron Zilberman film che combina la malattia imprevedibile con la necessità programmatica di osservare le cose da più punti di vista per non farsene travolgere. I punti di vista sono quelli personali e professionali di quattro artisti inseparabili nella vita come sul palcoscenico, chiamati a prendere coscienza del momento drammatico. Emotivamente alle prese con uno shock, i protagonisti si perdono comprensibilmente muovendosi nella vita come nell’Opera 131 di Beethoven (il quinto protagonista), che vogliono eseguire alla prossima esibizione. 25 anni di successi del quartetto d’archi the Fugue hanno cementato un sodalizio professionalmente impeccabile fra i quattro musicisti, ma hanno anche preteso un alto prezzo alla quattro persone, costrette non solo a suonare, ma anche a vivere come un “ensemble” a dispetto delle proprie individualità. E quando salta un pezzo dei 4, l’anziano Peter (Chistopher Walken) malato di Parkinson, assistiamo allo scoppio delle rivalità, dei rancori, dei dubbi celati per anni. Veramente un gran bel film, un’opera di grandi attori, Chistopher Walken e Philip Seymour Hoffman su tutti.
Trama:
Peter Mitchell è un violoncellista e vedovo inconsolabile di un mezzosoprano, Daniel Lerner è primo violino con l’ossessione della perfezione, Robert Gelbart è secondo violino col complesso del numero due, Juliette Gelbart è violista e moglie insoddisfatta di Robert. Insieme compongono un celebre quartetto d’archi che da venticinque anni raccoglie applausi e consensi in tutto il mondo. Il Parkinson diagnosticato a Peter getta il gruppo nel panico e nello sconforto. Alla vigilia di una nuova stagione dovranno fare i conti con la malattia di Peter, l’Opera 131 di Beethoven e la vita che mette a dura prova i loro sentimenti e la loro relazione. Tra colpi di scena e colpi di archetto si ‘accorderanno’ perdendo la leggerezza ma ritrovando l’armonia.