Io l’ho letto solo in questi giorni, forse perché leggermente prevenuto ma nell’estate del 2007 usciva per la Boneli il primo numero della collana Romanzi a fumetti, un gran bell’albo che introduceva il personaggio di Dragonero.
Si trattava di riempire un vuoto nel panorama fumettistico italiano in quanto una serie fantasy in Bonelli non esisteva. Il grande successo di questo volume ha generato una serie che tuttora continua.
Il soggetto e sceneggiatura erano di Luca Enoch e Stefano Vietti
Mentre i meravigliosi disegni di Giuseppe Matteoni in vero stato di grazia. La storia e l’ambientazione risente molto dell’influenza del maestro JRR Tolkien da cui tutti ormai traggono ispirazione da decenni.
Aldilà delle terre civilizzate dell’Erondàr, oltre la ciclopica barriera del Vallo che separa l’Impero dalla Terra dei Draghi, le Torri di pietra stanno crollando. I giganteschi monoliti cedono uno dopo l’altro sotto le spinte furiose di una forza malefica. L’Antico Divieto, il sigillo che incatena gli antichi Abomini nel loro buio mondo, sta per essere infranto. Il mago Alben sa cosa deve fare. Convocherà Myrva, giovane seguace dei potenti Tecnocrati; sceglierà Ecuba, una monaca guerriera che vegli su di lui; richiamerà a sé Ian Aranill, ex ufficiale dell’Impero, per avvalersi della sua esperienza di scout, insieme all’orco Gmor, il suo fedele amico. Alben sa che dovranno affrontare le forze malefiche evocate da Shivera¡ta, suo antico nemico, e le orde degli Algenti, gli unici esseri senzienti che abitano la Terra dei Draghi. E sa che Ian, membro dell’antica famiglia dei Varliedarto, gli Uccisori di Draghi, è l’unico che potrà opporsi all’ultima terribile minaccia che dovranno affrontare.