L’estate porta alla lettura non solo di libri ma anche di quelle che vengono chiamate graphic novel, così oltre a rispolverare capolavori già letti come Rising Star o Wolverine: Origins ho letto per la prima volta questo che non esito a definire autentico capolavoro. Un opera che coniuga i disegni del grandissimo Andy Kubert (uno dei miei artisti preferiti) e i testi del geniale Grant Morrison in una delle più oscure discese agli inferi del Cavaliere Oscuro: Batman & figlio.
I disegni del bravissimo Andy Kubert come detto sono favolosi ma c’è un episodio da segnalare quello illustrato da John Van Fleet un racconto in prosa, con influssi della new wave fantascientifica inglese, l’Avant-Pop e stilemi burroughsiani e ballardiani; un testo allucinato e visionario, imperniato su una lotta tra Batman, un agghiacciante Joker e una disturbante Harley Quinn. La prosa di Grant Morrison si avvicina molto a quella che molti ritengono la più bella graphic novel su Batman Arkham Asylum.
Damian Wayne, frutto dell’amore fra Bruce Wayne e Talia Al Ghul, geneticamente programmato per essere perfetto ed addestrato dalla Lega degli Assassini per prendere un giorno il posto di suo padre. Damian Wayne che tratta Alfred come un ignobile servo, uccide i criminali piuttosto che arrestarli e vuole uccidere Tim Drake per prendere il suo posto come Robin. Chi avrebbe mai immaginato che una delle sfide più grandi di Batman sarebbe stato quello di educare un viziato, violento ragazzino di cui non sapeva nemmeno l’esistenza? Damian è un eccellente antagonista attraverso tutta la storia, ma occupandosi del comportamento estremo di suo figlio, Batman mostra un lato personale di sé che raramente abbiamo visto, che rinforza ancora di più il codice d’onore di Batman.