Da bambino i mattoncini lego sono stati per anni lo sfogo alla mia fantasia e creatività nascente. Ricordo la partenza di una vacanza nella quale durante il viaggio, senza neanche guardare le istruzioni, montai una delle più belle astronavi di lego spazio. Adesso la perfezione della lego tocca vertici allora inarrivabili con addirittura Super Star Destroyer* di Darth Vader lunghi un metro e mezzo.
Ma veniamo al film:
In un mondo distopico fatto di mattoncini “Lego” e governato dal “Presidente Business” ogni cosa deve essere perfetta e tutti devono essere felici di farla. I lavoratori cantano la loro colonna sonora intonando in coro “E’ meraviglioso”, mentre seguono alla lettera le “regole di costruzione”, come dettato dall’apposito manuale. Per ribellarsi e “salvare la creatività dell’universo” occorrerà unire un mattonino, “il pezzo forte”al “Kragle”, un tubetto stropicciato di colla a presa rapida custodito nella “Torre Octan”.
Chi riuscirà in questa impresa? come nella migliore tradizione delle storie più belle, il più semplice e normale, il mite ed anonimo Emmet la cui mente è “prodigiosamente vuota” e dunque perfetta per “credere e vedere ogni cosa”.
Il duo di Piovono polpette Phil Lord e Chris Miller (autori, sceneggiatori e registi) compie una scorribanda nel mondo dei mattoncini colorati. “The Lego movie” è geniale e folle. Attinge a Guerre Stellari e rilegge Matrix facendo ondeggiare le sue situazioni multicolore tra il 1984 di Orwell e le tristi spersonalizzazioni del mondo reale. Passando dal “vecchio West” a “Middle Zealand” (ovvero viaggiando tra i giochi e passando “di scatola in scatola”) arriviamo nel “Paese del Cucù”, dove non esistono cartelli con regole da seguire e si celebra l’elogio del caos e della diversità, oltre a veder riunito un manipolo di “ribelli” mai visto prima: Batman e Superman, Vitruvius una specie di Gandalf, la tartaruga Ninja Michelangelo, campioni dei Lakers ed astronauti degli anni ’80, Abramo Lincoln.
The Lego Movie è un film intelligente, con trovate demenziali e divertenti, idee proposte con ritmo vorticoso, usando una tecnica che mescola animazione e “stop-motion” (praticamente ogni scena ed ambientazione sono state ricreate “mattoncino dopo mattoncino”.
Non c’è limite alla libertà ed alla fantasia.
Super Star Destroyer* Lego