True Detective trasuda di citazioni carcosiane da Ambrose Bierce a Robert W. Chambers finendo per Thomas Ligotti.
Ad esempio quando Cohle confida al perplesso Marty che l’essere umano, secondo natura, «non dovrebbe esistere»è una citazione da The Conspiracy Against the Human Race: A Contrivance of Horror, un saggio di Ligotti del 2011 che in contemporanea con la serie è salito in vetta alle classifiche Amazon nella categoria Philosophy Criticism. Per le influenze fumettistiche un grazie a questo ottimo Riferimenti fumettisti di True detective da Alan Moore a Grant Morrison. Come sempre buona lettura.
Il re in giallo, Robert W. Chambers, Edizioni Hypnos Robert W. Chambers, artista, esteta e scrittore purtroppo finito troppo presto nel dimenticatoio, nato a Brooklyn nel 1865, inizia la sua carriera come pittore (figura che ritorna frequentemente nei suoi scritti, così come l’artista boemièn in genere e la città degli artisti per eccellenza, Parigi, dove l’autore condusse i suoi studi di pittura). Naturalmente propenso al fantastico venato di nero simbolismo, iniziò a scrivere attorno agli anni ’90 del secolo decimonono, esaurendo però assai presto e – pare – per motivi del tutto economici la sua vena weird, per dedicarsi invece ad una letteratura di carattere storico, sociale e romantico, di cui troviamo un paio di esempi anche in questo volume. I racconti fantastici qui contenuti costituiscono un esempio lampante della sua influenza su Lovecraft, soprattutto, ma non solo, per il concepimento del famigerato Necronomicon, il libro maledetto che passa di mano in mano come una subdola peste, e il cui nefasto potere si attiva semplicemente sfogliandone le pagine, esattamente come accade con “Il re in giallo”. Tra l’onirico, il simbolico e il grottesco i Chambers dispiega mondi reali che s’intersecano con atmosfere fantastiche, cupe, surreali, a volte squarci improvvisi e spiazzanti sull’ignoto, a volte movimenti fluidi e segreti che aprono con inquietante delicatezza insospettabili veli di Maya. |
I canti di un sognatore morto di Thomas Ligotti, Elara Bambole viventi che narrano storie, psichiatri oltre i limiti della follia, chimici che realizzano la droga dell’orrore assoluto, manicomi trasformati in sinistri laboratori per esperimenti sul nulla, vampiri mezzosangue che temono l’esame dei parenti giunti dalla lontana Francia, cavalieri prigionieri di un incubo totale, vecchi palazzi dove ladri di occhi e di vita suonano melodie stupende, libri che cercano il proprio lettore… l’universo onirico e caotico che si nasconde dietro la quieta realtà quotidiana è un mondo di ferocia e crudeltà, di morte e dissoluzione, eppure appartiene all’ordine delle cose, come le stelle e i pianeti. Una lussuosa antologia, di storie di elevata qualità letteraria e di grande tensione, il mondo onirico, disperato, implacabile di uno dei più grandi scrittori americani contemporanei. |
Galveston di Nic Pizzolatto, Mondadori Roy Cady, pregiudicato, lavora come “persuasore” per un mafioso di New Orleans. Il giorno in cui gli viene diagnosticata una malattia incurabile scampa a un tentativo di omicidio fuggendo insieme a una sconosciuta, giovanissima prostituta, i cui segreti costituiscono una minaccia per la loro sopravvivenza. Ritrovandosi a proteggere la ragazza e una bambina di tre anni, dovrà compiere scelte difficili e tragiche le cui conseguenze si faranno sentire ancora dopo vent’anni. Galveston di Nick Pizzolatto è una fiaba nerissima che racconta di personaggi alla deriva verso destini inesorabili tra Louisiana e Texas. Una storia di gente che a costo di sforzi terribili cerca di uscire dalla propria solitudine disperata. Pizzolatto ci porta dentro un universo ferocissimo e al contempo profondamente umano, dove l’eterna lotta tra il bene e il male trova uno scenario perfetto, in un paesaggio grandioso e squallido, fatto di paludi e raffinerie, di motel e oceano. |
An Inhabitant of Carcosa di Ambrose Bierce “Un cittadino di Carcosa” (1886) è un breve racconto in cui un uomo della città di Carcosa, considerando le parole del filosofo ‘Hali’ sulla natura della morte, vaga attraverso un deserto sconosciuto. Egli non sa come sia giunto lì, ma ricorda che era infermo a letto. Comincia ad essere angustiato, pensando di aver vagato fuori di casa in uno stato di incoscienza. Quindi osserva il paesaggio circostante, mentre freddi brividi gli percorrono la pelle. Si imbatte poi in una lince, in un gufo ed in uno strano uomo vestito di pelli e che porta una torcia. Per la prima volta, il protagonista si rende conto che deve essere notte, anche se può vedere tutto intorno a sé, come se il paesaggio fosse rischiarato dalla luce diurna. Scorge un boschetto che nasconde un cimitero di molti secoli addietro. Guardando le lapidi che una volta si ergevano presso le tombe, vede il suo nome, la data della sua nascita e del suo decesso. Si accorge allora che egli è morto: in lontananza si stagliano le rovine della ‘città antica e celebre di Carcosa’. Una nota in calce al testo ricorda: “Questi sono i fatti comunicati al medium Bayrolles dallo spirito di Hoseib Alar Robardin”. |
Neonomicon, Alan Moore e Jacen Borrows, Bao edizioni Un linguaggio con gli effetti di una droga, un agente federale sotto copertura che si perde nei meandri della propria psiche fino a diventare un efferato agente del caos, un culto segreto che venera creature che sembrano venire da un aldilà scomodamente vicino e il ritorno di Cthulhu nella nostra realtà. Alan Moore si appropria dei crismi del racconto lovecraftiano in modo originale e profondamente doloroso, creando una storia inquietante, disturbante, che sfregia l’anima nel profondo. Comprende il prologo “Il cortile”, presentato per la prima volta nella versione a colori, e una ricca sezione di materiali a corredo. Alan Moore è un autore eccezionale, pur non parlando della sua opera migliore è innegabile la qualità dei testi e di come riesca ad avvolgere il lettore nella storia giocando letteralmente con le opere di Lovecraft. |
Invisible il Regno invisibile di Grant Morrison ed Magic press La nostra realtà non è quella in cui crediamo di vivere: una razza di alieni, chiamati Arconti, da secoli manipola le vite degli esseri umani tramitel’influenza occulta della politica e dei mass media. A loro si oppongono gli Invisibili: una società segreta, anarcoide e sovversiva, che si batte da secoli per la libertà dalle strutture autoritarie e al controllo. La cellula più violenta e indisciplinata dell’organizzazione è quella capitanata da King Mob, un anarchico assassino il cui motto è «Non hai scelta: libertà senza confini oppure eterno controllo». King Mob è inoltre dotato di capacità psichiche e da bravo paranoico ha adottato più di un’identità (tra cui quella di Gideon Stargrave, un dandy avventuriero ispirata dichiaratamente a Jerry Cornelius, personaggio creato da Michael Moorcock negli anni settanta). |