Martin Scorsese conversazioni su di me e tutto il resto con Richard Schickel, Bompiani Overlook
Questo bellissimo libro che ogni grande appassionato di cinema non potrà che apprezzare è la mia ultima lettura. Incalzato dalle domande di Richard Schickel, Scorsese racconta l’infanzia a Little Italy, il fatalismo del cattolicesimo si riversa in The Departed, l’impulso giovanile di diventare prete acceso dal non poter o non voler diventare killer, la passione cinefila, gli esordi nel mondo del cinema ai tempi dei B-movies di Roger Corman e del festival di Woodstock. Dai cortometraggi giovanili fino a “Shutter Island”, ogni film è discusso in modo approfondito. Scorsese affronta le critiche con franchezza, e al tempo stesso inserisce ogni suo film in un contesto più ampio, che è quello della cultura, della storia e della società degli Stati Uniti del Ventesimo secolo, e oltre. Un testo rivolto a tutti gli appassionati di cinema, e a tutti coloro che si sentono un po’ americani.
A Schickel che introduce l’argomento della morte, il regista ribatte con sereno candore: «Un mio amico dice sempre: la cosa che mi secca di più è andarmene quando la festa continua… Continueranno a fare film, a scrivere libri… Ecco una cosa che mi mancherà. Non è giusto».