Come Spielberg è stato senza dubbio il regista della mia infanzia (da Incontri ravvicinati a Indiana Jones) senza dubbio Martin Scorsese è il regista che più mi ha segnato in questi anni già dai tempi di Kundun. E la cosa è particolare visto che insieme a Coppola e Lucas, Spielberg e Scorsese formano la punta di diamante della loro generazione.
Per tentare di conoscere meglio questo autore di cui ho visto tutti i film sono riuscito a recuperare questi due libri scritti di suo pugno e a vedere un suo documentario eccezionale:
Il cinema secondo me (libro più dvd, edito da Bim e Minimum Fax). Un’opera eterogenea che comprende il filmato Viaggio nel cinema americano, con una lunga lezione di Scorsese intervallata da spezzoni di film e interviste ad attori e registi (220 minuti di documentario che riesce a trasmettere la sua devozione per la magia del cinema: un’arte che, secondo il regista italo-americano, trova la sua sacralità all’interno della sala cinematografica, luogo mistico che accoglieva, ed accoglie ancora, il suo privato ed affascinante “mondo dei sogni”) e il libro Il bello del mio mestiere: scritti sul cinema – scritti sul cinema che raccoglie articoli e interviste.
La storia in dvd del cinema americano si interrompe all’inzio della carriera di Scorsese. E il libro, che appare come seguito logico, evoluzione e spiegazione di quanto è illustrato nel dvd, parla a lungo dell’opera del regista film per film.
Un uomo ossessionato dal cinema e in particolare da quello italiano, ecco chi è Martin Scorsese, il grande regista che, suo malgrado, è diventato una delle figure più rappresentative dell’arte del Novecento.
Scorsese storico, insegnante e collezionista di cinema, figlio di una famiglia di operai immigrati, cattolico romano, ragazzo afflitto dall’asma tutto casa, chiesa e cinema, impareggiabile narratore della fragilità dell’essere. Le sue radici italiane si scorgono anche dai suoi attori feticcio: 8 collaborazioni con Robert DeNiro e le 5 con Leonardo DiCaprio.
Il suo prossimo film sarà molto diverso dall’ultimo capolavoro The wolf of wall steet poichè sarà tratto dal romanzo giapponese Silenzio,di Shūsaku Endo. Il romanzo racconta di un gesuita portoghese che nel 1638 parte alla volta del Giappone per indagare sulla presunta apostasia (abbandono formale della religione) del suo mentore Ferreira. Lì giunto, tocca con mano le persecuzioni ai danni dei Cristiani.
L’inizio di Bambi. Io e mio padre su una autobus del Queens diretti a vedere Ho ucciso Jesse il bandito. Scarpette rosse a otto anni. Le gambe della strega cattiva che spuntano da sotto la casa di Dorothy nel Mago di Oz. Robin Hood che entra nella grande sala dei banchetti del principe Giovanni con un daino morto sulle spalle. La morte dei marziani nella Guerra dei mondi in Technicolor. Judy Garland che lancia mobili e ogni sorta di oggetti contro Gene Kelly nel Pirata in Technicolor. Il Fiume di Renoir, a dieci anni.