Strane avventure di Sherlock Holmes in Giappone di Dale Furutani, Marcos Y Marcos
Tra le mie passioni “very british” ci sono i casi canonici e gli apocrifi Sherlockiani come questo che porta il nostro in Giappone.
Ambientato nel 1892, in pieno “Grande Iato”, scopriamo presto che Sherlock Holmes, sotto il falso nome dell’esploratore norvegese Sigerson, ha dovuto lasciare prima del previsto il Tibet e si è nascosto a Kuruizawa, località di villeggiatura a un giorno di viaggio a nord di Tokyo e frequentata da inglesi e canadesi. Qui viene introdotto dal colonnello inglese Montague Ashworth a un dottore laureato in medicina occidentale le cui iniziali sono J.W. (sarà un caso, o forse no, ci domandiamo?) J. W. non sta però per John Watson, ma per Junichi Watanabe e i due condivideranno l’appartamento di quest’ultimo dove faremo la conoscenza anche della governante, la signora H… (altro caso?) Hosokawa-san, che anche nelle sembianze fisiche potrebbe ricordare la più nota signora Hudson.
Il dottor Watanabe diviene così il biografo di alcuni accadimenti che rimettono in moto la voglia di indagare di Holmes e descrivono come il Nostro si renda presto un ospite interessante all’interno di una cultura, quella giapponese, molto diversa da quella europea.