Dopo 8 anni Neil Gaiman torna a scrivere un libro per adulti. L’accoglienza in Inghilterra questa estate è stata molto positiva.
Si tratta di Ocean at the End of the Lane un complesso affresco semi-autobiografico sul mondo interiore di un bambino particolarmente solo e particolarmente amante dei libri. Citazioni dei classici che hanno stregato Gaiman da piccolo (da Mary Poppins a Narnia) sono abilmente nascoste dappertutto. Una citazione? “La verità è che i grandi non esistono. Non ne esiste uno in nessun luogo del mondo. Sono grandi fuori ma dentro sono proprio come noi”. Il ricordo più vivido è quello di quando la sorella gli raccontava dell’oceano in fondo alla via. Una serie di avventure, le esperienze dell’adolescenza, l’incanto dell’infanzia e i suoi misteri.
“The ocean at the end of the lane” è una favola che da’ al fantasy moderno una nuova forma; commovente, terrificante, elegiaco – puro come un sogno, delicato come l’ala di una farfalla, pericoloso come un coltello nel buio, dal genio della narrazione Neil Gaiman.
Tutto comincia per il nostro narratore quarant’anni fa, quando l’inquilino della famiglia ruba la loro macchina e si suicida al suo interno, agitando antichi poteri che sarebbe stato meglio lasciare indisturbati. Creature oscure che provengono da qualche parte al di là del mondo sono adesso libere, e saranno necessarie tutte le risorse che il narratore possiede per restare in vita: c’è un orrore primordiale qui, e una minaccia sguinzagliata – all’interno della sua famiglia e dalle forze che si sono radunate per distruggerla.
La sua sola difesa è data da tre donne, in una fattoria alla fine della strada.
La più giovane di loro sostiene che il proprio laghetto è un oceano.
La più vecchia riesce a ricordare il Big Bang.”