La legione perduta di Harry Turtledove, Nord
Trovato oggi pomeriggio ad un mercato dell’antiquariato un gran libro, si tratta del primo volume
del ciclo della Legione di H. Turtledove (1987) quattro volumi: La legione perduta, Un imperatore per la legione, La legione di Videssos, Le daghe della legione editrice Nord.
La storia narrata è di una semplicità disarmante e si può riassumere in poche parole: una legione romana agli ordini di Cesare si scontra in terra di Gallia contro un esercito gallico e durante la battaglia un contatto fra la spada magica intrisa di simboli druidici, rubata dal tribuno Marcus Scaurus ad un Druido morto e la spada equivalente impugnata da gallo Viridovix, catapultano l’intera legione e l’ignaro gallo in una terra lontana e sconosciuta, l’impero di Videssos.
Il caso narrante può sembrare semplicistico e pretestuoso, ma si inserisce in una più ampia ricerca dell’autore nell’ambito del filone fantascientifico della storia alternativa; questo ciclo si può bensì considerare come una sorta di esperimento storico: come si sarebbe comportata una legione romana dell’età repubblicana in una realtà totalmente diversa, quali sarebbero stati gli elementi caratterizzanti propri dei legionari e quali gli elementi di amalgama.
L’impero di Videssos è certamente molto strano e lontano agli occhi dei legionari, esso si può paragonare al tardo impero Bizantino, con una religione invasiva ed onnipresente che ben si differenzia dalla concezione pagana e utilitaristica del pantheon greco-romano, con una struttura politica e sociale retta da un solo uomo, l’imperatore, unica fonte di potere, che fa a pugni con l’ideale repubblicano di cui sono pregni i concetti politici dei legionari.
Ciò che amalgama è la guerra: Videssos essendo un impero prevalentemente feudale necessita di truppe mercenarie, ed ecco che i Romani sono reclutati come corpo di fanteria nell’esercito imperiale. Non si può fare a meno di provare una punta di orgoglio del tutto italiano di fronte alla disciplina, alle tattiche ed alla bravura militaresca della legione romana a confronto con il resto delle truppe mercenarie mal assortite in un guazzabuglio di popoli e abitudini guerresche differenti.