Robert A. Iger, CEO di Walt Disney Company dal 2005. C’è lui dietro le ultime, strabilianti strategie della Disney, l’acquisizione di Pixar (2006), Marvel (2009) e LucasFilm (2012). E’ lui che firma sorridente il contratto di acquisizione con un mesto George Lucas. Ma forse non tutti sanno che in passato fu Iger a caldeggiare la realizzazione di Twin Peaks da parte della ABC, quando la maggior parte dei network avevano snobbato la creatura di Lynch e Frost. In quella occasione Iger affermò: «Il network sta avendo il desiderio e il coraggio di provare nuove forme televisive, in parte per continuare a mantenere il dominio sulla televisione mondiale. Abbiamo sempre cercato di abbattere le barriere e di trovare un programma fuori dalle righe.»
Persona molto competente, con queste annessioni lascia intravedere una logica ferrea, fare in modo che la Disney sia la più grande azienda del globo in fatto di media/entertainment, quella con il più alto tasso di creatività, con un bacino di utenza che parte dalla più tenera età fino ad arrivare all’età adulta: dai personaggi dei fumetti, dei cartoni animati e dei videogiochi Disney Company, da Topolino a Zio Paperone, da Biancaneve e i sette nani a Cenerentola e La spada nella roccia; dai simpatici personaggi del Muppet Show capitanati da Kermit; allo studio di animazione computerizzata più famoso al mondo, la Pixar (Brave, Toy Story, Monster & CO, UP! etc); dai supereroi con i super problemi più famosi del mondo, quelli della Marvel, dagli X-Men di Wolverine agli Avengers di Capitan America, distribuiti sia attraverso i fumetti e i film; per arrivare ai fumetti, ai film e ai videogiochi dell’universo Star Wars e Indiana Jones (Lucasfilm, LucasArts, Industrial Light & Magic e Skywalker Sound); ai film marchiati Walt Diney Pictures, da Mary Poppins a Tron fino all’incredibile successo di Pirati dei Caraibi, passando per la Touchstone film, da Chi ha incastrato Roger Rabbit a Lincoln fino ad arrivare alla ABC che ha prodotto tra le tante serie tv, due che hanno fatto storia: Twin Peaks e Lost. L’impero della Disney Company si estende inoltre in tutto il globo attraverso parchi tematici, canali tv, pubblicazioni (la Hyperion Book ad esempio) e tanto altro ancora.
Dal 2011 fa parte anche del consiglio di amministrazione di Apple, e a novembre scorso ha acquistato 1 milione di dollari di azioni Apple. Iger ha contribuito al successo di Apple in vari segmenti di mercato: ha aiutato a ricostruire la partnership tra Disney e Pixar (di Steve Jobs, ex CEO della Mela) dopo che le due società avevano avuto un momento di crisi quando Michael Eisner aveva preso il ruolo di amministratore delegato di Disney. Inoltre, Iger ha anche collaborato con Steve Jobs per portare i contenuti Disney su iTunes, che hanno avuto un grande successo.
“Steve era inesorabilmente onesto e candido,” ha affermato Iger parlando dello stile del co-fondatore della Apple, confermando che Jobs lo contattava periodicamente di sabato per dirgli che aveva visto uno dei suoi film al cinema la sera prima e, secondo le sue parole, “faceva schifo.” Sebbene Iger affermi di apprezzare l’onestà dalle persone con cui lavora, questo ha sicuramente giocato un ruolo chiave nel formare la sua paura più grande, cioè la paura di “non creare abbastanza cose buone.” Anche se Iger afferma che ci sono poche cose che lo tengono sveglio la notte a questo punto della sua carriera, uscire da una proiezione conoscendo che un progetto Disney — che si tratti di un film o di uno show televisivo — non è buono come potrebbe essere è una delle sue preoccupazioni più grandi. “E’ una cosa che odio,” afferma. “Nessuno mai vorrebbe realizzare qualcosa di brutto.”
“Credo molto nel rispetto del passato,” afferma Iger. Citando la filosofia di Disney per i suoi parchi a tema, l’amministratore Disney ha anche aggiunto, “Disneyland non sarà mai finita fino a quando ci sarà l’immaginazione nel mondo.”