Io lo ricordo sfrontato e geniale nel suo ciclo degli X-Men, osannato da pubblico e critica (lo avevo consigliato anche qui). Evidente il debito di Morrison verso lo storico ciclo di Claremont e Byrne, soprattutto per l’inizio e la fine della sua lunga run. La prima saga, infatti, dura 13 numeri, come la prima dei succitati autori,e anche questa presenta la razza aliena degli Shi’Ar, anche se Morrison di suo aggiunge il genocidio di 16 milioni di mutanti.
Su questo autore considerato tra i più importanti del settore sono usciti in questi anni, un libro Grant Morrison: All Star e un bellissimo documentario Talking with Gods.
Grant Morrison: All Star è il primo libro al mondo a inquadrare criticamente la carriera e i lavori dello sceneggiatore scozzese, da “Zenith”, “Animal Man”, “Doom Patrol” e “The Invisibles” fino ad “All-Star Superman”, “Batman”, “Final Crisis” e una rinascita degli X-men, e si propone come uno strumento di comprensione dell’universo narrativo e dei processi creativi dell’autore, utile sia per il neofita che per l’appassionato, che potranno approfondire curiosità e gustosi aneddoti sulla vita dello sceneggiatore. Completano l’opera gli interventi di alcuni dei collaboratori chiave, tra cui Frank Quitely, Chaz Truog, Steve Yeowell, Richard Case, Chris Weston, Paul Grist e Frazer Irving, un capitolo sul Morrison extra-fumettistico, una cronologia completa delle edizioni originali e italiane dei lavori dello sceneggiatore e una sezione iconografica a colori in massima parte inedita o poco conosciuta. A impreziosire ancora di più il volume, un fumetto inedito in Italia, La casa dei desideri del cuore, disegnato dall’artista scozzese Dom Regan, che rappresenta la prima apparizione della parola “Barbelith”, che tanta influenza ha avuto nel capolavoro “The Invisibles”, e una estesa intervista esclusiva con Morrison stesso, che spazia dai temi ricorrenti nella sua produzione a curiosità su opere mai portate a compimento.
Talking with Gods, documentario diretto da Patrick Meaney che ci racconta la vita privata e professionale, tra leggenda e realtà, di uno dei più grandi fumettisti di tutti i tempi, oltre che filosofo moderno, sciamano, musicista, visionario geniale ed anticonformista. Una vita segnata dalle vicissitudini più singolari, a partire dall’infanzia nella grigia Glasgow, in Scozia, negli anni ’60, durante la quale il padre, pacifista e attivista politico per il disarmo, lo coinvolgeva in veri e propri raid di spionaggio investigativo in aree militari proibite ai civili dei quali vengono riportate nel film testimonianze inquietanti. Incoraggiato alla lettura di fumetti e opere di fiction dalla madre appassionata di scienza, astronomia ed astrologia, Morrison scoprì subito il fascino dei supereroi come risposta al deterrente nucleare che incombeva negli anni della guerra fredda.