Rivoluzione Google di Steven Levy, Hoeply è a mio parere il miglior libro scritto su Google, Levy è autore anche del bellissimo Hacker, gli eroi della rivoluzione digitale e di Semplicemente perfetto. La storia di un idea geniale (un libro sull’ipod). Ma andate sul suo sito per vedere l’elenco completo dei suoi libri.
Basandosi su più di 200 interviste a esponenti passati e presenti dell’azienda, a varie persone che hanno interagito con essa, nonché ai fondatori stessi Sergey Brin e Larry Page, Steven Levy, senior writer per Wired, racconta vita e miracoli, aneddoti e grandi manovre, del colosso di Mountain View.
Dai primi passi, quando i due fondatori erano ancora studenti a Stanford, fino all’ultimo progetto in corso, la storia di Google, così intrecciata con la storia della Rete, ha segnato in maniera indelebile anche le nostre abitudini quotidiane. La ricetta vincente, rivela Levy, è a base di velocità, apertura, sperimentazione e rischio.
Rispettando questi valori fondanti, Google è diventata la Internet Company più influente al mondo ma ha anche compiuto alcuni passi falsi, che nel libro sono ampiamente e sinceramente affrontati.
Levy è noto anche per aver scritto un’altro libro fondamentale della storia della Silicon Valley, un libro che ha raccontato l’epopea degli eroi della rivoluzione digitale, gli Hacker.
Hacker, gli eroi della rivoluzione digitale di Steven Levy, Shake
Il libro definitivo, più completo sulla nascita del personal computer e sulle controculture che ne sono state alla base.
Tutto iniziò nel 1958 al Mit, con gli amanti dei trenini del Tech model railroad club, le loro furtive utilizzazioni dei computer militari e la creazione dei primi programmi per suonare.
Qui naque l'”etica hacker”, una sorta di manifesto programmatico, che non poteva che fare presa sull’humus libertario degli anni Sessanta.
“Secchioni” che persero la testa per l’informatica, tecniche di scassinamento delle porte dei laboratori, telefonate gratuite e radio pirata, i primi “computer da tavolo”, l’arrogante Gates, l’Apple, Jobs e lo “user friendly”, le “strane” ditte di videogiochi, il mercato, la lotta per l’accesso all’informazione… un viaggio avvincente, dagli anni Cinquanta fino al Richard Stallman dei nostri giorni, tra cervelloni, hippy e professori coraggiosi.