Le radici del cielo di Tullio Avoledo, Multiplayer.it Edizioni
Oggi volevo consigliarvi un libro di Tullio Avoledo, divenuto noto al pubblico per L’elenco telefonico di Atlantide, La ragazza di Vajont e L’anno dei dodici inverni, che ora si propone con un romanzo ambientato nella stessa linea temporale della saga di Metro 2033. (In Metro 2033: dopo una catastrofe nucleare, i sopravvissuti si trovano a vivere nelle gallerie della metropolitana di Mosca. Ogni stazione diventa uno stato, lo sfondo perfetto per storie e viaggi avvincenti).
Le Radici del Cielo ha inizio a Roma infatti nel 2033, una città ormai morta fatta solo di rovine. I suoi abitanti non sembrano ormai avere più niente di umano.
Alla periferia di Roma vivono i resti della Chiesa cattolica. Nelle catacombe di San Callisto vivono un centinaio di persone dello Stato Vaticano in una situazione di confusione e perdizione. Il Papa è infatti morto e il potere sembra ormai prendere quasi del tutto verso la parte laica di questa comunità. La famiglia Morii sembra infatti essere vicina alla piena detenzione del potere, una famiglia spietata e senza scrupoli.
Il cardinale Ferdinando Albani è riuscito ad ottenere da questa famiglia il permesso di effettuare una spedizione a Venezia. All’interno della basilica di San Marco sarebbe infatti disponibile un tesoro di inestimabile valore che il cardinale vorrebbe portare a Roma. In realtà però il cardinale Ferdinando Albani ha tutt’altro in mente. Sembra infatti che a Venezia viva il patriarca della città. Riuscire a portare il patriarca a Roma significherebbe poter di nuovo convocare un concilio per eleggere un nuovo Papa e fare in modo che il potere non vada nelle mani delle persone sbagliate.
Per riuscire in questa impresa il cardinale convoca John Daniels, un sacerdote americano che si trovava proprio a Roma il giorno della distruzione dell’intera città. John Daniels decide di seguire il cardinale in questa segreta missione.
“Non guardo verso l’alto, dove la luce più chiara del crepuscolo disegna il cerchio irregolare dell’imboccatura del pozzo. Senza bisogno di vederlo, so che il nevischio sollevato dal vento è come un lenzuolo grigio. So che nasconde le nuvole di un grigio diverso che incombono sulla città morta. Lo so senza bisogno di alzare la testa… La foresta di tronchi antichi. E’ così che mi è apparsa la Città della Luce, la prima volta che l’ho vista. La prima volta che ho camminato lungo i canali in secca. Il modo in cui le palafitte antiche su cui posano questi palazzi mi era sembrato una foresta fatta di radici. Le radici del cielo. E poi lo scheletro del mostro marino. Le maschere. Il ballo delle anime morte, al Palazzo… Ricordo come tutto è cominciato. E’ stato poche settimane fa, eppure sembra siano passati secoli. Sono invecchiato di mille anni, in così poco tempo…
Tutto è cominciato nel quarantatreesimo anno della mia vita, a Roma. Molto lontano da qui. E’ cominciato nelle catacombe di San Callisto. Un antico luogo di morte, riportato alla vita. O a quello che di questi tempi chiamiamo vita… 20 anni dopo l’olocausto nucleare Roma è una città desolata e spoglia, fatta solo di rovine. I suoi abitanti sembrano non avere più niente di umano. Il Nuovo Vaticano si è insediato nelle gallerie delle antiche catacombe di San Callisto. E’ una comunità di poche centinaia di persone, governata da un incerto equilibrio di poteri tra quel che resta della Chiesa e la spietata e corrotta famiglia Mori. Da lì vengono organizzate spedizioni verso il resto della penisola, alla ricerca di materiali e scorte alimentari, ma anche per stabilire avamposti e creare legami con le comunità locali di sopravvissuti. Padre John Daniels, all’epoca del disastro un giovane seminarista, ed ora unico membro della Congregazione per la Dottrina della Fede, meglio nota, un tempo, con il nome di Santa Inquisizione, viene convocato a sorpresa dal capo del Nuovo Vaticano, il camerlengo Ferdinando Albani, l’ultimo cardinale della Chiesa. Il Papa è probabilmente morto, anche se nessuno può esserne certo. Da allora la sede papale è vacante. Il destino della stessa Chiesa è appeso a un filo: gli equilibri di potere all’interno delle catacombe pendono sempre più a favore della componente laica del Consiglio, l’organismo di governo locale cui appartengono uomini avidi e senza scrupoli. Con la promessa di recuperare il prezioso Tesoro della Basilica di San Marco, il porporato ottiene l’autorizzazione e i mezzi per una spedizione al Nord, nell’antica città di Venezia. In realtà lo scopo è tutt’altro. Un recente viaggio ha riportato la notizia di una comunità che vive nella città dei Dogi, della quale farebbe parte il Patriarca. A Daniels viene chiesto di riportare l’alto prelato a Roma per poter convocare un Concilio ed eleggere finalmente un nuovo Papa. Il destino del Nuovo Vaticano dipende dal successo della spedizione. Nessuno ha mai tentato prima un viaggio così lungo, in un ambiente divenuto ostile: gelido, radioattivo, battuto da creature incomprensibili e mortali. Accompagnato nella sua impresa da sette “Guardie Svizzere” capitanate dall’ex legionario Marc Durand, più vicine alle guardie Variaghe dell’Imperatore di Bisanzio che ai giovani elvetici dalla faccia pulita che popolavano gli angoli del Vaticano prima del Giorno del Giudizio, il giovane sacerdote parte alla volta di Venezia, per un viaggio costellato di pericoli e di strani ed eccitanti incontri.“