Addio al poeta del fumetto, rimarrà nella storia come Dürer o Ingres.
Nel 1979 il set di Alien godeva della presenza dell’illustratore svizzero H. R. Giger: suo il design del celebre mostro e del suo inquietante ecosistema. Ridley Scott, però, si rivolse anche al geniale francese, in cerca di spunti per rappresentare un futuro più «realistico». Moebius lavorò per pochi giorni, contribuendo alla creazione dei costumi e dei paesaggi alieni. Assieme a Philippe Druillet, nel 1974, fondò la rivista Métal Hurlant, uno dei pilastri della grafica e critica fantascientifica. Tradotta in America col titolo Heavy Metal, nel 1981 diede vita a un omonimo lungometraggio animato, prodotto da Ivan Reitman, tutt’oggi considerato l’unico cartone animato fantasy per adulti della storia del cinema. I disegni di Métal Hurlant, non solo quelli di Moebius ma anche di autori come Enki Bilal, hanno avuto un’influenza imprescindibile su registi come Luc Besson. A partire da Le Dernier Combat fino agli sfondi fantasmagorici de Il quinto elemento, per il quale Besson subì una causa da parte di Moebius e dell’amico Alejandro Jodorowski. George Lucas si appellò ai disegni di Giraud per dare vita a Willow nel 1989 ma, con la sua personalità debordante, riuscì a schiacciare il contributo del francese, invisibile nella versione finale del film. James Cameron lo conobbe in occasione di The Abyss, per il quale Moebius creò costumi e sottomarini. Da riscoprire anche il cartone animato Piccolo Nemo – Avventure nel mondo dei sogni, diretto da Masami Hata e William T. Hurtz, i cui paesaggi onirici furono dipinti da questo eccezionale maestro.