Per Natale vi consiglio un piccolo grande capolavoro, un film sul riscatto, sulle seconde possibilità, e anche contrariamente da quello che sembra, sulla forza dell’amore.
C’è l’idea che raramente un film di combattimenti di mixed martial arts si possa definire veramente un capolavoro del cinema, anzispessissimo i film che trattano di arti marziali hanno una trama inconsistente e vengono relegati al genere B movies ( ma guardate anche Redbelt di David Mamet e campierete idea. Un film sui valori, la spiritualità e la filosofia sottesa al concetto diJiu-Jitsu, e non certo un film dove ci si picchia dal primo all’ultimo minuto)
Warrior è di tutt’altra pasta, merito di una storia che regala più d’una sorpresa (di trama e di linguaggio) ma anche di tre interpreti scelti e amalgamati con sapienza su cui spicca non tanto il perfetto Nick Nolte e l’impetuoso Joel Edgerton (La cosa) quanto il titanico Tom Hardy (Inception e Il cavaliere oscuro), un attore come se ne sono visti emergere pochi in questi anni, in grado in un pugno di primi piani finali di dispiegare sullo schermo un lavoro di silenzi portato avanti in tutto il film per guidare la carica verso l’esplosione emotiva.
Con le scene in interno riprese come in un film di Eastwood (Million dollar baby) e quelle in esterna riprese come in uno di John G. Avildsen (Karate kid), O’Connor (Miracle, Pride and glory) si dedica al ring riprendendo quello che questi due registi avevano già capito (e che mancava totalmente a Cinderella man o The fighter) cioè l’idea che il massimo della violenza sul ring nasca da una
mistura dalle dosi raffinatissime di disperazione e tenerezza. Warrior è permeato da un senso di pietas mostruoso che schiaccia come un rullo tutte le diverse cadute di stile e leggerezze di cui pure il film è costellato. La telecamera a mano riprende stilemi usati in capolavori come Rocky e Il sentiero della gloria.
Due fratelli separati e distrutti ognuno in maniera diversa da un padre ingiusto, due protagonisti sono l’uno l’Adriana dell’altro e ogni personaggio interpreta un carattere o una funzione del testo di base. È cinema classico hollywoodiano, cinema di seconde occasioni,
Trama:di buoni sentimenti e di perdenti che vogliono conquistare qualcosa, ma non suoni come una resa,Warrior è un film dalle alte aspirazioni, tra i più straordinari, sorprendenti e commoventi dell’anno.
Due fratelli che non si parlano e non si vedono da anni, un padre, artefice della disapora familiare a furia di botte e notti ubriache, e un gigantesco torneo di arti marziali miste con un primo premio di 5 milioni di dollari. Entrambi ex prodigi della lotta greco romana, perchè il padre-allenatore sebbene regalasse botte extra allenamento sapeva il fatto suo, i fratelli Conlon si ritrovano tra i migliori 16 del pianeta, coinvolti nel torneo che per ognuno dei due può essere la salvezza dal baratro (uno è un disperato autentico, l’altro un disperato con famiglia a carico a cui stanno levando tutto) senza aver risolto le loro questioni personali.