13 assassini (13 assassins) della stella giapponese Takashi Miike è il perfetto film di samurai. La trama non ha molto di originalissimo, visto che già il film è un remake Graveyard of Honor di Fukasaku Kinji, ma non si puo non pensare a Barry Lindon o ai I sette samurai o pensarlo anche un mix tra l’estetica di El Mariachi e la forza di Django passando per la forza dell’immagine de Il buono il brutto e il cattivo.
Perfetto perchè ogni inquadratura di 13 Assassins sembra il frutto di un lungo e meticoloso lavoro di ricerca del frame perfetto: dolly quando è il caso di utilizzarli, primi piani e controcampi fluidi e mai gratuiti, scene corali coreografate all’esatto punto di incontro tra la tradizione jidai geki e il western di Peckinpah. Con aggiunta di un dinamismo tutto contemporaneo, che emerge prepotentemente nelle gesta dell’assassino “scemo” o nella sequenza in cui il virtuoso dei ronin utilizza una dozzina di katana per sconfiggere gli uomini dell’empio Naritsugu; proprio ilvillain incarna la summa del Male secondo il Takashi Miike-pensiero, perversa macchina sadomasochista di distruzione (come in una riedizione del Kakihara di Ichi the Killer) che in fondo anela ad affrontare e poi abbracciare l’estremo dolore della morte.
Nel capolavoro di Akira Kurosawa i samurai erano sei, più uno spiantato e umanissimo Toshiro Mifune, e inizialmente si muovevano per vile denaro, qui i difensori del bene assoluto sono il doppio.
La differenza sta tutta tra l’umano realismo dei sette e il mitico eroismo dei tredici votati al suicidio.
L’assurda carneficina di innocenti causata dalle manie di Naritsugu non può che preludere al tramonto di una società basata sul rispetto cieco delle gerarchie e del diritto di nascita, introducendo il Giappone all’età moderna. Nella parte dello ieratico leader degli assassini, invece, un Koji Yakusho per cui gli aggettivi da sprecare sono esauriti. In totale, un Miike come non se ne vedevano da tempo e forse come non si sperava di vederne più.
Essendo un appassionato di samurai non posso non consigliarvi Il crocifisso dei samurai di Rino Cammilleri e L’utimo samurai gran bel film con un’ispirato Tom Cruise e infine The Twilight Samurai.