Con la puntata 1×22 “The arrival” purtroppo The event è arrivata al capolinea, e dico un purtroppo che però è arrivato troppo tardi, perchè troppo tardi gli autori hanno capito che la serie necessitava di un cambiamento di direzione.
Dopo la messa in onda dell’episodio pilota il New York Post paragonò la produzione della serie a una ricetta i cui ingredienti sono formati da «una gran manciata di Lost mista ad una porzione di V e una tazza di FlashForward»
In effetti le potenzialità c’erano tutte, anche se di Lost non aveva neanche l’ombra, «un thriller cospirativo, un giallo al cardiopalma con un pizzico di fantascienza» titolava Usa Today e invece a metà stagione The event navigava nella noia più totale e dopo la pausa invernale la produzione aveva già scelto di non procedere ad una seconda stagione.
Ma credo che alla luce di quello che abbiamo visto, The event sia l’unica serie tv degli ultimi anni che ha dato una sia interpretazione singolare e diversa sulla questione extraterrestri. L’idea dei “primi progenitori” è molto stimolante, in alcuni forum c’è chi ha fatto addirittura riferimento alla mitologia Babilonese tirando in ballo Nibiru un pianeta popolato da extraterrestri che secondo l’interpretazione dello scrittore Zecharia Sitchin sarebbero all’origine della vita sulla terra.
Peccato perchè si sarebbero aperti chissà quali scenari dopo gli ultimi 5 minuti di “The arrival“: La nostra gente era qui da prima, noi lo chiamiamo “L’Evento”. E’ una rinascita. Il prossimo passo per la nostra gente. Cambieremo. Ci evolveremo in qualcos’altro. Qualcosa di piu’ grande. Ma la vostra gente non gli sopravvivera… e difatti ahimè non è sopravvissuta neanche la serie.