I diari di Rubha Hunish di Davide Sapienza, Galaad Edizioni.
Lo so che questo meraviglioso libro di Davide Sapienza è comparso più di una volta su queste pagine ma mentre stavo rileggendo la nuova edizione, pubblicato dalle Edizioni Galaad ho letto un passaggio che volevo condividere con voi.
Se non lo avete letto forse è arrivato il momento di leggere questo libro, piuttosto anomalo per il panorama italiano, raccoglie esperienze di viaggi tra le Alpi, le Highlands Scozzesi, le Ande ed il Grande Nord, terra magnifica ed in estinzione, seguendo l’insegnamento per cui ogni viaggio è un momento sospeso: siamo sottratti nelle vite intorno che ci attraversano.
Nello specifico il capitolo più recente 10 ottobre 2010. Ulten Tal. Sette pensieri da Ultimo è a dir poco strepitoso, non lo riporto per intero ma solo parte del primo e l’intero quinto pensiero, che servirà a darvi un’idea della potenza di questi versi:
“I. Tre ore di viaggio e sono in un altro mondo. Attraverso la nebbia, avvolto dalla rugiada, su peri pendii di Rumo e poi attraverso la montagna, le acque tranquille scorrono sotto i colori dell’autunno, gli alberi s’innalzano svegli davanti al mio sogno…
V. io non conosco ma non rinuncio a voler sapere; penso ogni tanto di avvertire, per un breve istante, nella conflagrazione simile ad un solar flare, cosa è la Conoscienza che ha la Terra di se stessa. Questa invisibile e magica essenza è allo stesso tempo concretezza e poesia, terreno proteiforme disseminato di forme di vita e invisibile società di creature inafferrabili, le molecole del Sé che la terra rappresenta nella sua realizzazione: la Terra compie percorsi che nel medesimo Tempo rappresentano Epoche differenti. Ecco perché sa individuare il proprio scopo, e realizzarlo”.