George, John, Paul e Stuard ai tempi di Amburgo, foto di Astrid Kirchherr
Come nasce una stella? Anzi più di una… come John Lennon ha incontrato Paul McCartney, e in seguito George Harrison destinati a diventare i famosissimi Beatles.Il primo, Nowhere boy, del 2009 è bel film sul periodo in cui Lennon scopre la musica e decide che sarà la sua via di fuga dalla realtà.Backbeat è invece un capolavoro del 1994, il film inizia dove Nowhere boy finisce, John, Paul, George, Stuard e Pete Best (che verrà in seguito sosttuito da Ringo Star) partono per Amburgo.
Stuart Sutcliffe, ammesso all’Accademia d’arte di Amburgo, lasciò la musica per dedicarsi alla pittura, suo vero interesse, e al basso subentrò Paul McCartney. Cambiò anche il loro look, i capelli pettinati in avanti con la frangetta, le giacche di pelle furono il contributo all’immagine dei Beatles dato dalla fidanzata tedesca di Stuart, Astrid Kirchherr.Stuart morì nell’aprile 1962 a soli 22 anni per emorragia cerebrale, dopo una serie di fortissimi mal di testa. Sembra che durante una rissa a cui partecipò anche Lennon, Stuart subì un violento colpo alla testa che fu, secondo la madre di Stu, la causa dell’inizio del suo disturbo. Ironia della sorte, i suoi amici sarebbero giunti il giorno dopo per la terza tournee ad Amburgo. Sei mesi dopo firmeranno il contratto con la EMI.
Nowhere boy
A quindici anni John Lennon scopre che la sua vera madre, Julia, è viva e abita a pochi passi da casa. L’incontro tra i due sarà fonte di eccitazione ma pure di turbamento per il giovane John, che viene persuaso dalla madre a percorrere la via del rock’n’roll.
Il film si basa sul libro Imagine: Growing Up with My Brother John Lennon (traducibile in Imagine: crescendo al fianco di mio fratello John Lennon) scritto da Julia Baird, sorellastra di Lennon. Il film racconta l’adolescenza di Lennon e i suoi primi approcci alla musica, l’amicizia con Paul McCartney pre-Beatles e il rapporto con due figure femminili importanti, la zia, Mimi Smith, e la madre, Julia Lennon.
Backbeat
Storia di Stuart Sutcliff, il quinto Beatles che morì di emorragia cerebrale il 10 aprile 1962, otto mesi prima che il gruppo arrivasse al successo. Del suo amore per la fotografa Astrid Kirchherr. Di cinque giovanissimi rocker di Liverpool che, con la sigla di “Johnny and the Moondogs”, suonarono ad Amburgo.Travolgente risultato di alto professionismo collettivo: oltre alla musica rock prodotta da Don Was, contano la fotografia di Ian Wilson che reinventa i colori di un’epoca, la presenza di Sheryl Lee (Laura Palmer di Twin Peaks), incarnazione delle donne fatali dei ’60.