E’ uscito il 10 Marzo per Garzanti L’anello dei ghiacci di Michael Ridpath, un thriller davvero avvincente la cui trama si compone di un’ingegnosa miscela di mistero e miti nordici sullo sfondo di una terra dal fascino misterioso, l’Islanda, dominata dal freddo e dal buio . Balzato in testa alle classifiche inglesi a pochi giorni dall’uscita, ha consacrato Michael Ridpath nell’olimpo dei grandi autori del thriller. Un autore che ha conquistato un milione di lettori solo in Inghilterra, ora in via di pubblicazione in tutto il mondo.
La cosa più interessante è che al centro del mistero c’è il nostro amato J.J.R. Tolkien e la sua opera più famosa Il Signore degli anelli, come sanno tutti i grandi appassionati di Tolkien egli amava la lingua islandese e tra le opere che ispirarono alcuni temi del SdA c’è l’Edda in prosa di Snorri Sturlurson libro di mitologia scandinava scritto attorno al 1220.
“La trama è talmente piena di suspense e di colpi di scena che è garantito: girerete le pagine alla velocità della luce” The Independent
Trama:
Islanda. Dintorni di Reykjavik. Il cielo non è mai stato così scuro e minaccioso. Le nuvole basse quasi toccano le nere acque del lago. Il detective islandese Magnus Johnson vede a malapena il corpo, immerso nella foschia. E’ il cadavere di Agnar Haraldsson, uno dei più importanti studiosi dell’ opera di Tolkien. La sua è una morte apparentemente inspiegabile. O forse, una spiegazione c’è, o quantomeno un indizio. Perché il professore, poco prima di morire, era entrato in possesso di un’antica saga nordica. Un prezioso manoscritto vecchio di ottocento anni, forse la saga da cui Tolkien ha preso ispirazione per scrivere Il signore degli anelli. Ma del manoscritto e dei due uomini misteriosi che stavano trattando con lo studioso per impadronirsene si sono perse le tracce. Magnus non ha dubbi: deve ritrovarli e capire cosa faccia parte del mito e cosa della realtà. C’è una sola strada, scavare nel passato del professore. Un passato pieno di attività poco pulite e di personaggi inquietanti. Come l’enigmatica Ingileif. Dura e ribelle, ha vissuto un’infanzia segnata dalla tragedia e dalla menzogna. E non si fida di nessuno. Come Magnus del resto. Anche lui è cresciuto in mezzo alla morte. E forse è l’unico in grado di conquistarsi la sua fiducia. Perché è di lei che ha bisogno. È nei misteri della sua famiglia che si annida la verità. Una verità spaventosa.
Consigli per la lettura
Accompagnare la lettura del libro, magari sorseggiando un buon caffè, con un disco dei Sigur Rós, band che ha segnato la musica degli anni 2000. Come nella loro terra il ghiaccio si unisce al fuoco, così la musica dei Sigur Rós è il frutto dell’incontro tra tante e diverse suggestioni artistiche, dalla psichedelia al dream-pop, dallo shoegaze al post-rock fino alla classica e all’ambient. Il suono che ne risulta, interpretato secondo una sensibilità tormentata e con gusto tipicamente nordico, è qualcosa di unico e fortemente caratterizzato in senso istintivo. Una musica fragile e sempre emozionante, che ha fatto innamorare di sé mezzo mondo con i capolavori assoluti come “Ágætis Byrjun” e “()“.
Chi volesse approfondire la propria conoscienza delle kenning (dal norreno kenna eitt við, frase poetica che “esprime una cosa in termini di un’altra”. Metafore di cui la cultura anglosassone e celtica sono piene, ad es. la “danza delle spade” è la battaglia) consiglio la lettura de l’Edda in prosa (conosciuta anche come Edda di Snorri o Edda recente), è un manuale di poetica norrena che contiene anche molte storie di mitologia norrena. Fu scritta dal dotto storico islandese Snorri Sturluson attorno al 1220.