Dopo avere letto molto e aver visto molto di quello che è accaduto in Irlanda del Nord ho pensato di proporre di tanto in tanto una serie di film o libri sull’argomento.
Bobby Sands, in gaelico Roibeard Gearóid Ó Seachnasaigh, (Belfast, 9 marzo 1954 – Long Kesh, 5 maggio 1981) morì durante lo sciopero della fame del 1981, nella prigione di Long Kesh, conosciuta col nome di Maze, nei pressi di Lisburn.
Hunger di Steve McQueen con un grandissimo Michael Fassbender è il racconto di questi ultimi giorni, il racconto della morte di un martire per la libertà (leggete assolutamente Bobby Sands un giorno della mia vita) ed è il film politico più coraggioso e veritiero che si sia visto da anni, molto più del bel Il vento che accarezza l’erba di Ken Loach oppure di Bloody Sunday di Paul Greengrass.
Sands morì di inedia nell’ospedale della prigione, dopo 66 giorni di sciopero della fame. L’annuncio della sua morte diede il via a diversi giorni di rivolta nelle zone nazionaliste dell’Irlanda del Nord. Oltre 100.000 persone si schierarono lungo il percorso del suo funerale, dalla casa di Sands a Twinbrook, West Belfast, fino al cimitero cattolico di Milltown, dove sono sepolti tutti i volunteers dell’IRA di Belfast
Altri nove uomini (6 dell’IRA e 3 dell’INLA) morirono dopo Bobby Sands tra maggio e agosto del 1981. Gran parte dei repubblicani irlandesi e dei simpatizzanti dell’IRA guardarono a Sands e agli altri nove come a dei martiri che resistettero all’intransigenza del governo britannico e molti nazionalisti irlandesi che disapprovavano l’IRA furono scandalizzati dalla posizione del governo britannico.