Never let me go (Non lasciarmi)

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Ho finito di vedere un film, un capolavoro assoluto, tratto da un romanzo, capolavoro pure quello (Il Time ha giudicato quest’opera come il migliore romanzo del 2005 e l’ha inserito nella lista dei cento migliori romanzi in lingua inglese pubblicati dal 1923 al 2005).

neverletmego.jpgspazio2.jpgSi tratta di Never let me go (Non lasciarmi) dello scrittore nippo-britannico Kazuo Ishiguro già autore del bellissimo Quel che resta del giorno (reso ancora più conosciuto dal film omonimo diretto da James Ivory che vede nei panni del maggiordono Stevens il grandissimo Anthony Hopkins).
Il film di Mark Romanek tratta un tema della fantascienza molto discutibile e vicino a noi, la clonazione, in bilico continuo fra realtà e fantascienza, dove la tematica scientifico/filosofica della clonazione, dei limiti etici, del peso dei sentimenti sul destino dell’uomo, non sovrasta, si delinea e chiarisce poco per volta, quasi a lasciar sedimentare il tempo necessario a dare spessore umano a personaggi e ambienti.

I protagonisti Carey Mulligan, Keira KnightleyAndrew Garfield recitano in stato di grazia, soprattutto la Mulligan. Il film non tradisce il libro, c’è la stessa attenzione di Ishiguro alla creazione di atmosfere, merito anche della magnifica fotografia di Adam Kimmel e delle musiche di Rachel Portman. La sceneggiatura adatta il dialogo al minimalismo di un mondo circoscritto e protetto in cui non si va, pena pericoli tremendi, oltre la siepe di recinzione dello splendido parco in cui sorge il castello, sede di Hailsham, il college per cloni allevati per diventare a tempo debito “donatori” di organi, migliorando così le sorti dell’umanità di questo passato distopico.

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Trama
Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla più tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e programmata da un’autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall’intimità più calda al distacco più violento. Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole “donatore” e “assistente”? E perché i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono così importanti?

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