Forbici vince carta vince pietra di Ian McDonald, Einaudi.
Molto bello questo libro che McDonald ha ambientato in Giappone, luogo ideale per collocare una vicenda in bilico tra introspezione spirituale e tecnologizzazione della società come quella narrata nel suo Forbici vince carta vince pietra. Nelle 144 pagine che compongono questo romanzo breve niente è superfluo, e tramite una prosa è essenziale ed efficace viene dipinto un futuro plausibile e molto caratterizzato, nel quale lo sviluppo dei personaggi si inserisce armoniosamente. Il filone letterario è indubbiamente cyberpunk.
Studente ed esperto di computer grafica Ethan Ring incappa in un segreto così sconvolgente da non poter più essere tenuto nascosto. Le immagini generate dal computer che Ethan ha contribuito a creare possiedono poteri sconfinati: sono in grado di guarire, di cancellare i ricordi, di provocare l’estasi, di uccidere senza rimorso…
Prigioniero di una specie di contratto faustiano con il governo europeo, Ethan intravede un’oscura possibilità di sfuggire alle forze distruttive che hanno occupato la sua anima. Dovrà affrontare un territorio pieno di insidie, in un viaggio senza ritorno e senza fine, tra bande di fuorilegge e servizi di sicurezza non meno temibili.