Nell’intervista che ci aveva concesso un paio di settimane faValerio Evangelisti ci aveva rivelato il nome del suo prossimo romanzo, Veracruz prequel di Tortuga. La data di uscita diVeracruz (Mondadori – Strade Blu), è stata fissata al 27 ottobre. Il volume, che è già in tipografia, avrà circa 350 pagine. All’interno ci saranno due cartine: una del mar dei Caraibi e della costa atlantica del Messico, l’altra di Hispaniola (oggi Haiti) e Giamaica, con indicatal’isola di Tortuga e le altre isolette citate nei due romanzi.I nomi delle località sono quelli della fine del ‘600. Sono già previste almeno due presentazioni del volume; in una delle Feltrinelli di Milano e in una di quelle di Bologna, probabilmente ai primi di dicembre.
“Siamo nel 1683, due anni prima degli eventi narrati nel romanzo Tortuga. Il cavaliere Michel de Grammont, ultimo leggendario capo dei Fratelli della Costa che infestano il mar dei Caraibi, propone ai compagni un’idea folle: conquistare e saccheggiare Veracruz, la città più importante della Nuova Spagna, giudicata imprendibile. Un’impresa condannata anche da quella corona di Francia di cui i pirati si dicono gli agenti, che ha firmato con gli spagnoli un effimero trattato di pace.Prende il largo dall’isola di Roatán la flotta più imponente che abbia solcato le acque centroamericane. Uomini spericolati, cinici, rotti a ogni crudeltà. Se esiste un ideale, è di arricchirsi in fretta e sperperare tutto nei pochi anni di vita che rimangono. Quanto all’orizzonte strategico che ispira chi manipola i fuorilegge del mare — togliere alla Spagna il monopolio dei commerci nell’area caraibica — è per gli equipaggi puro pretesto che legittima un’avidità sfrenata.Hubert Macary, ufficiale al servizio del capitano Lorencillo, è uomo stolido, coraggioso e fedele, con un lungo passato militare. Considera una virtù l’obbedienza cieca, la gerarchia il perfetto assetto sociale. La ferocia dei pirati non lo turba: l’importante è obbedire.Le sue convinzioni saranno scosse da due donne: Claire, la sorella del cavaliere de Grammont, imprigionata a Veracruz dall’Inquisizione come ugonotta, liberata ormai morente; e soprattutto l’affascinante Gabriela Junot-Vergara, in apparenza convenzionale femme fatale, seducente e irresistibile, ma forse mossa da ideali più nascosti e da finalità indecifrabili. Dopo la sanguinosissima presa di Veracruz saranno Claire e Gabriela, l’una moribonda e l’altra fin troppo viva, a guidare non solo Macary, ma l’intera Filibusta, verso l’abisso descritto in Tortuga. |