Mal’aria di Eraldo Baldini, Frassinelli. 1925: il risanamento delle zone paludose e malariche è uno degli obiettivi del nuovo Regime. Ma c’è una regione, una zona a sud del Delta del Po, tra Ravenna e Ferrara, dove il tasso di mortalità, soprattutto infantile, fa registrare picchi altissimi e incomprensibili. Cosa succede laggiù? La Direzione di Sanità manda sul posto d’urgenza un giovane ispettore, Carlo Rambelli, incaricato di indagare e di tornare a Roma con un rapporto esauriente. Ma non è facile muoversi e capire in un posto dove la “camice nere” locali, i grandi proprietari terrieri padroni delle risaie, e gli abitanti, rispettano la legge del silenzio. Una spessa nebbia copre sia gli acquitrini e le povere case, sia le coscienze, e nasconde dei terribili e inconfessabili segreti. Verità e superstizione, passato e presente si mescolano, dando a questo romanzo un’incredibile atmosfera di suspense, fino alla drammatica e agghiacciante soluzione finale. “Questa gente ha il corpo nutrito male, e la mente nutrita ancora peggio: piena di vecchi pregiudizi, di superstizione”. È lo stesso Baldini, attraverso le parole dei suoi personaggi, a rappresentare bene la sostanza di un libro che, a più di dieci anni dalla sua comparsa in libreria – libro d’esordio che gli valse il Premio Fregene – torna a far parlare di sé grazie all’adattamento televisivo del romanzo. Scrittore fra i più prolifici in Italia, Baldini è considerato da molti un vero genio nel suo genere, genere che si muove con successo tra il più classico noir per arrivare con successo al fantasy e all’Horror. |