Ombre dal passato (Shutter) è un film girato molto bene e che mi è piaciuto particolarmente, anche se questa opera di Masayuki Ochiai è il remake di Shutter, girato dai registi tailandesi Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom nel 2004 e che da quanto ho letto sembrerebbe ancora meglio.
Ochiai ne riprende la trama, rielaborata dallo sceneggiatore Luke Dawson, per debuttare in
America con un horror ambientato in patria.
Vista dagli occhi dell’occidentale Jane (l’attrice australiana Rachael Taylor), Tokyo non appare poi così diversa dalla città ritratta da Sofia Coppola in Lost In Translation, se non fosse per la presenza di spiriti che si materializzano nelle foto scattate da lei e dal marito, dove appaiono sotto forma di una strana luce ombreggiata. Al suo fianco Ben (l’ex Pacey Witter di Dawson’s Creek) rimane passivo e solo man mano che la storia si sviluppa si inizia a intravedere il disegno ben più grande (dell’incidente stradale) che li coinvolge.
Trama:
Convolati a nozze e trasferitisi in Giappone, dove ad attendere il fresco sposo c’è un lavoro come fotografo di moda, Ben e Jane rimangono coinvolti in un incidente stradale. Lei è sicura di aver investito una giovane donna, ma il corpo è introvabile. Dopo qualche giorno inizia ad avvertire strane presenze.