Colto da un raptus improvviso oggi ho deciso di andare vedere un film di cui si favoleggiava ormai da mesi, si parlava di un flop negli USA e i commenti non erano per niente benevoli: ebbene questi giudizi negativi erano tutti azzeccati.
Penso che sia la prima volta che dalle pagine di questo blog, che ha ormai più di un anno di vita, parta una stroncatura, ma queste in realtà sono le parole di un amante deluso.
Con questo film Carter ha deciso di far calare il sipario sulla sua creatura più famosa nel peggior modo possibile. Ha cercato di riportare sullo schermo la “puntata classica” di X-Files, con gli ingredienti che l’hanno resa riconoscibile nel tempo e che ne hanno caratterizzato l’atmosfera cupa e inquietante, ma senza riuscirci.
“Voglio crederci” è piuttosto convenzionale nella costruzione dell’intreccio e della tensione. Quindi il piacere dei fans di rivedere i propri beniamini è in realtà molto ridotto da una vicenda che si trascina stancamente e avara di brividi sia nella cura delle inquadrature che nell’avanzamento della trama.
Il paranormale, le teorie del complotto, le mutazioni genetiche, gli UFO, gli alieni, la tensione e l’ansia mista ad horror sono alcune delle particolarità che hanno fatto diventare X-Files una serie tv semplicemente di culto in tutto il mondo. Che fine abbiano fatto tutti questi ingredienti, in questo secondo capitolo cinematografico, probabilmente lo sa solo Carter. La più brutta delle puntate della serie tv ha più tensione e interesse di questo film.
Non si può trasformare completamente una creatura praticamente perfetta, andando quasi a cancellare quanto di buono fatto in passato. Gli stessi David Duchovny e Gillian Anderson sembrano quasi spaesati e costretti a rivestire i panni di due personaggi che l’hanno resi immortali, ma che da 6 lunghi anni avevano smesso di far vivere. Riportarli in vita, soprattutto in questo modo, è stata una pessima idea. Sconsigliato agli amanti della serie.