Casualità vuole che uno spunto di cronaca mi dia la possibilità di parlare di due intressanti libri di argomento storico scritti con vera passione e dall’indubbio interesse. Lo spunto di cronaca è questo: 26 marzo 2007 l’allora presidente della Camera Fausto Bertinotti rimuove dalla Sala del Cavaliere a Montecitorio il dipinto che raffigura la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571)del Veronese. Al suo posto il quadro di un capriolo. Lo staff di Bertinotti parla di «scelta per mandare segnali di pace e dialogo». |
Forse, un quadro che raffigura la vittoria della Lega Santa sulla flotta dell’Impero Ottomano può minare la pace mondiale? |
22 maggio 2008, cambio della guardia, La battaglia di Lepanto ‘trasloca’. Il quadro di scuola napoletana sarà esposto nella sala riunioni della Lega nord della Camera dei deputati. |
Un quadro che raffigura una battaglia combattuta 437 anni fa scatena ai giorni nostri dispetti e ripicche. Se volete saperne di più, ad esempio indagare l’origine degli avvenimenti che ebbero il loro culmine nella Battaglia di Lepanto e nell’assedio di Vienna, vi consiglio i seguenti testi entrambi di Arrigo petacco editi da Mondadori. Si tratta di due libri che ho letteralmente divorato: |
La croce e la mezzaluna Intorno alla metà del sedicesimo secolo l’Europa, dilaniata al suo interno da guerre politiche e religiose, pareva ormai destinata a soccombere alla crescente egemonia dell’impero ottomano. Ma nel 1566 Antonio Michele Ghislieri, un semplice monaco domenicano, fu elevato al soglio pontificio con il nome di Pio V. Il nuovo papa fu artefice di un vero capolavoro: la Lega santa, una sorta di “patto mediterraneo” che riunì sotto il segno della Croce tutte le potenze cristiane. Dimentiche per la prima e unica volta dei rispettivi egoismi, esse costituirono una grande flotta multinazionale che il 7 ottobre 1571 nelle acque di Lepanto ebbe la meglio sulle forze navali turche. |
L’ultima crociata: quando gli ottomani arrivarono alle porte dell’Europa 1522, i turchi giunsero con la loro cavalleria fino a Ratisbona in Germania, mentre il grosso dell’esercito, guidato da Solimano il Magnifico, assediava Vienna. L’arrivo dell’inverno concluse la campagna militare ottomana, ma la capitale degli Asburgo rimarrà costantemente in pericolo per quasi due secoli. Nel 1683, infatti, i giannizzeri sono di nuovo sotto le mura viennesi, e proprio da Ratisbona la Dieta imperiale proclama l’ultima crociata che, dopo la vittoria di Eugenio di Savoia, generale al servizio degli Asburgo, sull’esercito della Sublime Porta a Zenda nei Balcani, porrà definitivamente fine alla minaccia islamica |