Viaggio in Inghilterra. La vita dello scrittore e docente universitario ad Oxford C. S. Lewis (Le lettere di Berlicche, Cronache di Narnia), una trama intrisa di umanità, il clima della cultura inglese della metà del novecento è reso con impeccabilità e maestria da Attemborough. Ottimi Debra Winger, Anthony Hopkins e Julian Fellowes (nel ruolo del fratello Warnie). Bellissima la fotografia. Un film che adoro e non mi stanco mai di vedere, essendo un grande appassionato delle vicende degli Inklings.
Gli Inklings furono un gruppo di discussione letteraria presso l’Università di Oxford in Inghilterra. I suoi membri, in gran parte docenti dell’Università, includevano John Ronald Reuel Tolkien, Clive Staples Lewis, Owen Barfield, Charles Williams, Adam Fox, Hugo Dyson, Robert Havard, Nevill Coghill, Charles Leslie Wrenn, Roger Lancelyn Green, James Dundas-Grant, John Wain, R.B. McCallum, Gervase Mathew, C.E. Stevens, J.A.W. Bennett, Lord David Cecil, Christopher Tolkien (il figlio di Tolkien), e Warren “Warnie” Lewis (il fratello maggiore di C.S. Lewis). Si riunirono durante il periodo tra gli anni trenta e cinquanta.
Nello scenario oxfordiano degli anni della seconda guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra il gruppo di C.S. Lewis e dei suoi amici era un’istituzione. Li si poteva vedere ogni martedì in un locale chiamato «Bird and Baby» discutere davanti a un bicchiere di birra e andare al giovedì da Lewis al Magdalen College per scambiarsi letture a voce alta dei libri che ciascuno stava scrivendo. In quel contesto Il Signore degli Anelli di Tolkien ebbe il suo primo pubblico, Lewis presentò agli amici il suoLe lettere di Berlicche e Charls Williams sottoponeva al gruppo i suoi «thriller metafisici». Si erano scherzosamente battezzati «Gli Inklings», un’espressione che evoca un’idea impalpabile, un sentore, e che rende bene il clima di improvvisazione cordiale e di reciproco stimolo che quell’amicizia era per ciascuno.
Trama:
C.S. Lewis tiene le sue affollatissime lezioni e conferenze con grande successo e distaccata professionalità, circondato dall’ammirazione di studenti e pubblico.
Proprio dall’estero, a interrompere la tranquilla metodicità del suo quotidiano privato, condiviso con l’altrettanto metodico e discreto fratello Warnie, lui pure scapolo, accuditi ambedue da una massiccia e sbrigativa governante, gli arriva la richiesta di un colloquio dalla scrittrice e poetessa americana Joy Gresham. Lewis rimane colpito dalla personalità disinvolta e anticonformista della giovane donna.
Quando questa gli chiede un secondo incontro insieme al giovane figlio Douglas che, lettore assiduo dei libri di Lewis per l’infanzia, desidera conoscere l’autore, lo scrittore la invita senz’altro a trascorrere col figlio nella propria abitazione il periodo natalizio. Joy si rivela conoscitrice degli scritti di Lewis, che cita con incredibile naturalezza ma arriva pure a confidargli le proprie disavventure coniugali e il proposito di trasferirsi in Inghilterra, chiedendogli per questo un aiuto rischioso: fingere un matrimonio “tecnico”, che le consenta di ottenere la cittadinanza inglese e le agevolazioni che ne conseguono.
Non indifferente al fascino e alla penosa situazione di Joy, dopo qualche riflessione, Lewis si presta a tale imbarazzante formalità. Solo quando Joy, presa improvvisamente da un male incurabile, viene ricoverata all’ospedale, Lewis avverte in pieno quanto sia diventata importante per lui e decide di sposarla realmente con rito religioso, all’interno dello stesso ospedale. Durante una breve tregua dell’inesorabile male, i due trascorrono un periodo di intensa e penosa intimità, che trasformerà interiormente il compassato gentleman in un uomo nuovo, aperto alle vibrazioni e alla emozioni della più schietta umanità, sensibile agli altri e ai grandi problemi della vita.