Will Smith come attore migliora di film in film, è lontano anni luce il pilota spaccone a caccia di alieni di Independence day o il simpatico guascone di Man in black, in questo Io sono Leggenda è un credibile e tormentato maggiore dell’esercito, Robert Neville, unico superstite rimasto a New York (2012) dopo che, tre anni prima, una nuova cura per il cancro ha sterminato il genere umano (e la sua famiglia) scatenando un’epidemia mondiale.
Il film è ispirato al romanzo omonimo (I’m legend) di Richard Matheson di cui costituisce la terza versione per il grande schermo dopo Occhi bianchi sul pianeta Terra(1975, di Boris Sagal), e il più vecchio L’ultimo uomo della terra (1964, di Sidney Salkow alias Ubaldo Ragona), pellicola italiana con Vincent Price, di grande interesse e bassissimo budget, senza contare film come 28 giorni dopo e il suo sequel 28 settimane dopo che gli sono debitrici.
La vita del protagonista è condizionata da una parte dalla rischiosissima convivenza con gli uomini vampiro prodotti dal contagio – fotofobici e regrediti ad una rabbiosa vita animale – dall’altra dalla forsennata ricerca di una cura al morbo dato che Neville è anche uno scienziato.
Il film si avvale di scene molto belle dal punto di vista visivo, le strade deserte di New York, i paesaggi surreali di Manhattan popolata di gazzelle rendono angosciante e apocalittica l’atmosfera. Solo la scena dell’evacuazione dalla città di New York è costata 5 milioni di dollari ed un forte contingente di comparse – più di mille – facendo chiudere anche il famoso ponte di Brooklin, per cui grande spettacolo.
La scelta di un finale improntato all’ottimismo così lo descrive Will Smith “è solo l’idea che qualcosa che muore abbia poi la possibilità di rinascere. Non esiste mai davvero qualcosa che si distrugge completamente“. Non aspettatevi un capolavoro, l’idea originale del romanzo è completamente scomparsa, il film si avvale come detto dell’ottima interpretazione di Will Smith ma nel finale lascia l’amaro in bocca.