Bestie, uomini e dei di Ferdinand Ossendowski, Editore: Mediterranee, 2000, a cura di G. De Turris.
“La terra e il cielo cessavano di respirare. Il vento non soffiava più, il sole si era fermato. In un momento come quello, il lupo che si avvicina furtivo alla pecora si arresta dove si trova; il branco di antilopi spaventate si ferma di botto […]; al pastore che sgozza un montone cade il coltello di mano […] Tutti gli esseri viventi impauriti sono tratti involontariamente alla preghiera e attendono il fato. Così è accaduto un momento fa. Così accade sempre quando il Re del Mondo nel suo palazzo sotterra prega e scruta i destini di tutti i popoli e di tutte le razze”.
Questo è uno dei brani più famosi di questo libro che suppone l’esistenza di Agarthi, un regno sotterraneo, abitato da iniziati (un luogo felice, popolato da milioni di anime che coltivano scienza e saggezza) e governato da un monarca con straordinari poteri: il Re del Mondo.
Nel suo saggio il Re del Mondo René Guenon si sofferma su due scritti precedenti: Mission de l’Inde di Saint-Yves d’Alveydre e proprio su questo libro Bestie, uomini, dei (che è anche un è un libro di viaggi, avventura, politica, guerra, misticismo; è una testimonianza del genocidio comunista dalle sue origini alle ultime lotte antibolsceviche condotte nel 1920-1921 agli estremi confini dello sterminato impero russo, in Mongolia).Per chi volesse saperne di più può scaricare dal sito di LostPod la puntata numero quattro che contiene l’intervento di Faramir che all’interno della sua rubrica LostBooks analizza le somiglianze tra Lost e il romanzo Orizzonte perduto (e l’inaccessibile Shangri-La) che per molti versi si collega al mito di Shamballa e del Re del mondo.