Tempo fa ho trovato su internet un’analisi veramente esaustiva del film Strade perdute (Lost Highway) di David Lynch (personalmente lo ritengo il suo miglior film ma è opinabile), la riporto nella sua interezza, dopo averla letta la complicata trama di questo capolavoro vi sarà decisamente più chiara. Il film è del 1997, la musica è come di consuetudine di Angelo Badalamenti già autore per Lynch dell’indimenticabile colonna sonora di Twin Peaks.
Strade perdute (Lost Highway), forse meglio di qualunque altro, si presta (anzi, sembra quasi accoglierla e suggerirla) ad un’analisi fondata non tanto sul confronto con una singola tendenza o nevrosi – feticismo, voyeurismo, identificazione speculare – quanto invece sulla più classica delle teorie psicanalitiche: dalla storia narrata alla struttura del racconto, dai personaggi agli scenari nei quali questi si muovono, dalle forme della rappresentazione a quelle della comunicazione, tutto in questo film pare guidare chi lo osservi verso un’analisi condotta secondo i parametri di quella prima topica freudiana (elaborata prima del 1920) che divideva l’apparato psichico in conscio, preconscio, inconscio e della seconda topica (posteriore a quella data) che individuava nell’Io, nell’Es e nel Super-Io le istanze psichiche corrispondenti ai poli razionale, pulsionale e censorio della mente umana…. prosegue in PDF.