L’aleph di Jorge luis Borges, Editore: Feltrinelli, 1961, è decisamente uno dei più bei libri che abbia mai letto, conoscevo solo il racconto che da il titolo al libro, l’aleph “il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli”.
Ma sono molteplici i racconti all’interno di questa raccolta che mi sono rimasti nell’anima, da “Lo Zahir” a “Deutsches Requiem”, da “La ricerca di Averroè” a “L’immortale” il mio racconto preferito.
Leggendo questi autentici capolavori scaturisce l’enorme cultura di Borges che sembra non avere limiti e che conduce il lettore in una vera e propria dimensione parallela che abbraccia l’intero universo, le scienze, la religione, il fantastico, il mito.