La foresta di cristallo di J.G. Ballard, Editore: Feltrinelli, 2005
Ho affrontato la lettura di quello che viene attualmente considerato il migliore scrittore Britannico vivente con molta curiosità, d’altronde era l’autore di libri come Crash o L’impero del sole, di cui avevo visto la trasposizione cinematografica, l’una da parte di Cronenberg l’altra di Spielberg, ed entrambe mi erano piaciute.
Questo libro in effetti ha un ottimo inizio, tiene incollata l’attenzione almeno fino a metà, però poi la tensione cala tutta all’improvviso e devo dire ho trovato una certa difficoltà a terminarlo.
E’ vero che ho sempre sentito dire che Ballard è impareggiabile più nei racconti che nei romanzi, in ogni caso ho deciso che appena terminati quelli che stò leggendo mi dedicherò ad altre sue opere, mi hanno parlato bene di Millenium people.
La trama: Il dottor Edward Sanders, un leprologo recatosi in Africa alla ricerca dei suoi due amici scomparsi, Suzanne e Max Clair, una volta arrivato a Port Matarre in Camerun scopre che si sta verificando uno strano fenomeno nella giungla. Dall’oscurità della foresta e del fiume si sprigiona infatti una luce che fa risplendere lo spazio circostante e si riflette nel cielo. A produrla sono agglomerati di cristallo che si sviluppano sui corpi vegetali e animali, trasformandoli in autentiche opere d’arte vendute di nascosto sulle bancarelle. Sanders si avventura assieme alla giornalista Louise Peret nel cuore della foresta, dove già sono all’opera militari e ricercatori scientifici, per cercare di venire a capo di questa misteriosa mutazione.